giovedì 10 giugno 2021

Cosa vuol dire giocare?

 



Cos'è per "me" il gioco?
Definire significa mettere qualcosa dentro a un insieme, e lasciare fuori qualcos'altro.
Non so definire il gioco.
Però... sai quando ribalti un divano per infilarti sotto una tenda indiana o una grotta misteriosa?
O quando lasci che la pioggia ti bagni senza preoccuparti dei vestiti sporchi?
Quando ti ricordi che conservi ancora l'armadio rotto di tua nonna e, quando ne parli con uno sconosciuto, ti ricordi ancora il suo sorriso di dolce rimprovero?
Quella volta che ti prendi una pausa tra le mille cose che non hai scelto, per vedere come la luce cade sulle foglie?
Quando in quel marasma di cose che il mondo manda avanti con il pilota automatico, trovi spazio per qualcosa che non ha senso per nessuno, tranne chi sta dentro a quel cerchio, sotto a quel tetto?
Quando infili un discorso dentro un altro discorso e tiri notte senza ben capire di che avete parlato, ma state tutti meglio di quando avete iniziato?
Quando torni a casa stanco e un po' depresso, ma alzi lo sguardo e - d'improvviso - ti ritrovi circondato, in quel prato di periferia, da tante lucciole come non accadeva da chissà quanti anni?
Come quando ti appiccichi le dita di colla e colori, prendi il tempo e ne fai un pastrocchio, ma sai che non è perso...

Ecco... credo che giocare sia una cosa così.

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