venerdì 28 luglio 2023

I pensieri di spina, il buio

  Poi arriva il buio: più che altro è un'ombra, circondata di nero, ma meno scura della sua forma, del suo nucleo interno. Un nodo di tenebre in un'infinita notte, ma in qualche modo ti parla di casa.

È un buio che ha la tua forma e il suo odore. Se provi a sdraiartici dentro sembra fatto apposta per te, come una guaina. Un sacco a pelo spessissimo dove trovi rifugio quando fuori tempesta. Quando non sai neanche se esista più un fuori. Prima ti inquieta, ti stordisce e ti fa paura, ma poi, quando ti arrendi al buio lo senti tuo.

Ti ci affezioni e ne fai un guscio intimo e impenetrabile. Sei nel buio e tutto il resto si spegne: appare vacuo e lontano. Forse c'è uno spiraglio, una chiave, ma è ben nascosta. E' tua quandto lo è il buio. Non si addomestica, non segue gli ordini. Non ha tempi ufficiali.

Dopo un po' non ti sembra neanche strano starci dentro, viverci immerso, ma sei tu stesso a scalciare affinché non ci entri nessun altro. Un po' perché quello è il tuo buio, un po' perché un conto e rimanere immersi, un conto è volere che qualcun altro ne rimanga impantanato. Ad ognuno il proprio buio, allora.

In fondo, forse c'è la vaga scintilla di una luce, ma non è una torcia esterna che potrà mai dissolvere quell'ombra. Qualsiasi cosa potrà mai farlo, viene da dentro.

Perché quello è il tuo buio e spetta a te dissiparlo, o accettarlo. Quello è il tuo buio: ha esattamente la tua forma, e precisamente il suo odore. 

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