Sono solo un emerito D... (qualunque cosa vogliate metterci, a me va bene), ma sto seguendo un mio percorso e di tanto in tanto lascerò qui qualcosa che mi è piaciuto
La tetrade di Marshall McLuhan: uno strumento per riflettere sui media e la tecnologia senza pregiudizi. Un modo, ed un gioco, per ripensare gli strumenti e le tecniche (dal tablet all'aula scolastica, al microfono) in base alle spinte, ed a volte alle trasformazioni che esse impongono a livello sociologico e psicologico.
Le tetradi permettono anche di confrontare tecnologie simili.
Non è però questione di morale o valutazione quantitativa: se, per esempio, sia meglio il libro cartaceo o quello digitale; se il libro sia "sempre meglio del film", se una lezione in presenza sia meglio di una a distanza, ma sono cose diverse (e su quest'ultimo confronto consiglio un bel corso dei prof Moriggi e Maragliano, la scuola in gioco: https://www.youtube.com/watch?v=OiHU-...). E, essendo dei mezzi diversi, anche se veicolano uno stesso contenuto, uno stesso messaggio, lo fanno in modo molto diverso.
Ho registrato questo audio intorno a metà marzo, in pieno "distanziamento sociale" o forse sarebbe meglio dire "distanziamento fisico". Lo feci più per me che per il canale, che poi ha preso il suo corso più "pubblico".
Ma siccome è stata - in questo campo - la mia prima "uscita dalla zona di comfort" per entrare nel mondo di coloro che parlano da soli, e si registrano pure, è un po' come se fosse il momento dell'avvio. Come tale, è perfetto per la rubrica\playlist che ho in testa: più intima che culturale o di intrattenimento. Ma del resto si sa, ogni nostra "esperienza" e riflessione intima, contiene, nella sua ripetibilità non nel dettaglio ma nella forma, qualcosa di molto universale.
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L'audio sembra peggiorato perché - appunto - è un audio vecchio e recuperato, e quasi per nulla editato, volevo restasse l'esposizione di quel frangente, e di quel silenzio. Allora il microfono era peggiore di quello che utilizzo attualmente.
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Ceti spunti, sedimentati più che cercati, all'interno della riflessione, credo che vengano da due libri "per ragazzi": La storia infinita e Le cronache di Narnia.