La tetrade di Marshall McLuhan: uno strumento per riflettere sui media e la tecnologia senza pregiudizi. Un modo, ed un gioco, per ripensare gli strumenti e le tecniche (dal tablet all'aula scolastica, al microfono) in base alle spinte, ed a volte alle trasformazioni che esse impongono a livello sociologico e psicologico.
Le tetradi permettono anche di confrontare tecnologie simili.
Non è però questione di morale o valutazione quantitativa: se, per esempio, sia meglio il libro cartaceo o quello digitale; se il libro sia "sempre meglio del film", se una lezione in presenza sia meglio di una a distanza, ma sono cose diverse (e su quest'ultimo confronto consiglio un bel corso dei prof Moriggi e Maragliano, la scuola in gioco: https://www.youtube.com/watch?v=OiHU-...). E, essendo dei mezzi diversi, anche se veicolano uno stesso contenuto, uno stesso messaggio, lo fanno in modo molto diverso.
Buone tetradi a tutti, e buon gioco.
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In ogni caso, come "dice" Woody Allen di McLuhan non è semplice afferrare tutto:
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