Sono andato nei boschi perché volevo vivere liberamente. Affrontare solo il fatto essenziale della vita e vedere se potevo apprendere ciò che aveva da insegnarmi, piuttosto di scoprire, nell'ora della morte, che non ero vissuto.
Henry David Thoreau, Walden
Del resto, in modo fin troppo letterale, qualcuno ci è andato davvero:
A voi vi è mai capitato? Sì, ok, è forse più usuale pensare di andarsene ai Caraibi, in America, a Capo Verde o chissà dove, ma c'è anche chi, nel fantasticare la sua fuga dallo stress, dalla città, dalla società, dalle gabbie che lo attorniano e lo circondano, pensa di andarsene in montagna, nel bosco.
Conosco gente che ogni tanto salta fuori con l'allevamento di capre, o la semplice fuga nella baita deserta sopra il lago.
Ora, sono interessanti questi "sogni", a differenza di quello dei Caraibi. Il secondo, delinea solo un evidente stato di stress (diciamo pure di scazzo) per cui si ha una gran voglia di spiaggia, cocktail, mare...
Ma decidere di andare a vivere nei boschi, come eremita o magari facendo parte di una comunità ecologica e autonoma (o mirante ad esserlo) di qualche tipo (in Italia ce ne sono più di quanto ci si aspetti, specie tra Marche e Toscana), dimostra invece una voglia di libertà, di inventarsi un metodo "altro" per campare e per vivere, senza per forza essere costretti alle abitudini, alle retoriche ed agli obblighi della città. Cambiano i tempi, cambiano i sogni. O forse le utopie, le strade che in qualche modo, colme di ricerca e di speranza, inseguono un destino personale, un walkabout.
Ecco, a volte restano sogni, a volte qualcuno invece ci prova direttamente, praticamente. Senza neanche andare lontano, perché poi tutto dipende da una scelta concreta, un atteggiamento. Che poi la scelta sia continuativa o solo un esperimento, in fondo non cambia, se lo si fa per testarsi, mettersi alla prova (ognuno a modo suo). Un sentiero lo si può percorrere per un po', e poi decidere di cambiarlo. Tutto sta nell'avere ancora, un'altra scelta...
Offro qui due esempi, quello di Mattia, un ragazzo dal vago accento bresciano, che da qualche tempo vive in una roulotte, su un terreno delle Marche, non lontano da qualche paesotto, che coltiva il suo orto e prevalentemente dei suoi frutti si nutre, che ha scelto le lucciole e le stelle invece delle discoteche e dei cinema. http://www.youtube.com/watch?v=C9NL6cDCAJQ&feature=relmfu
Il secondo, tratta di Giovanni, un uomo che, sì, è decisamente in cerca, ha fatto varie esperienze all'estero (non parlo di lavori o di curricula, ma di vita) è che per ora ha trovato rifugio in mezzo al verde, anche lui vicino ad altre comunità, anche lui nelle Marche, anche lui in modo indipendente, autonomo, per poter scegliere di liberarsi da catene ed ambienti che non sentiva più propri. http://www.youtube.com/watch?v=VT-fRvRp_fc&feature=relmfu
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