Prima di ripartire
Finito il lavoro mi siedo in macchina.
Aspetto ad accenderla: guardo solo davanti a me.
Non ho la forza di ripartire
così sto fermo e, tra le luci dell'orologio
e del contachilometri
cerco di trovare un senso alle ore spese lì dentro.
Alcune macchine di alcuni colleghi partono,
si allontanano dal parcheggio.
Non ci riesco.
Rimango a contare i respiri e trattenere le lacrime.
Stringo il volante e mi chiedo: "Che ci faccio qui?"
Chiudo gli occhi per dieci secondi e accendo la macchina.
Prendo il telefono dalla giacca e, non so perché,
ascolto la tua voce registrata.
Alzo gli occhi oltre al parabrezza e lo vedo.
Nel prato del parcheggio,
un grosso uccello di cui non saprei dire il nome.
Ha un piumaggio grigio e blu, e un bel becco arancione.
Sembra sereno.
Forse cerca qualche briciola in quel granello di prato,
nel parcheggio, tra i posti auto.
La radio si accende sull'ultima traccia.
Abbina uno sfondo perfetto alla tua voce
mentre quell'uccello blu e grigio zampetta,
tranquillo, intorno alla mia macchina.
Sorrido e aspetto ancora...
Qualche altro secondo...
Prima di togliere il freno a mano e mettere in prima.
Posso andare.
Ora posso andare.
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