giovedì 19 luglio 2018

Intrusa

Mi sveglio, e la prima cosa che vedo è una donna nel mio letto. Intendiamoci, nulla di spiacevole, né di stravagante, se non fosse che non ho la minima idea di chi sia.

Non la sveglio, ancora. La osservo con cura, in cerca di qualsivoglia particolare che mi sia familiare, ma dalla forma delle labbra, alla punta del naso, alla posizione in cui dorme… tutto mi è estraneo. Mi alzo ancora perplesso, vado in bagno e mi getto dell’acqua gelata in faccia, nel tentativo di svegliarmi. E’ sicuramente un sogno. Sospiro, poi torno indietro. Niente. È ancora lì.

Vado sul balcone a fumare, tentando di ricordare che diavolo ho combinato la notte precedente. La cena, la discoteca… Niente eccessi, niente follie, niente donne.

E’ una bella donna, avrà più o meno la mia età, non russa neanche – non ho nulla contro di lei – non la conosco neppure, però, insomma; che cazzo ci fa nel mio letto?

Torno ancora alla stanza, pensando di prendere le cose alle spalle. Se è davvero successo qualcosa, dimenticarsene e chiederle chi è sarebbe poco carino. Farò finta di nulla e vedrò cosa succ… aspetta.

D’improvviso, vengo calamitato dalla fotografia di mia moglie, quella sul tavolo in sala, la prendo tra le mani e la studio. E’ indubbiamente mia moglie. Dieci anni di matrimonio non si scordano facilmente. Foto in mano, torno in camera da letto. Guardo la donna sconosciuta e capisco. Capisco che mia moglie mi è divenuta completamente estranea. Estranea quanto un’intrusa nel mio letto.

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